Il Tempo del Viaggio come metafora dell’arte

Si è appena inaugurata la quindicesima edizione del Premio Nazionale delle Arti per la sezione arti figurative, digitali e scenografiche, organizzata dall’Accademia di Belle Arti di Sassari “Mario Sironi”.

135 opere selezionate ed esposte nella prestigiosa cornice del Museo Mas.Edu, un tempo opificio industriale e oggi opificio delle arti.

Il tema del viaggio ha offerto spunti di riflessione ai nostri studenti per stimolare e rigenerare l’arte del presente, ‘infetta’ dalla pandemia ancora in atto. Il senso di spaesamento e di fragilità che nel giro di quasi due anni ha serpeggiato, dentro e fuori dalle aule, ha fatto da viatico per gli studenti dell’alta formazione. Si sono misurati con un sentimento forte, pervaso a volte dalla paura del contagio e a volte dal desiderio di esprimere la magnificenza e la potenza dell’arte come medicina adatta a curare, non la malattia, ma l’inerzia che ha caratterizzato i lunghi periodi di lock down.

L’arte si è manifestata attraverso un’infinità di tecniche, da quelle classiche a quelle tecnologiche, come nel caso della nostra giovane studentessa Serena Grassi, classe 1993, vincitrice per la sezione Opere Interattive con l’opera Private, un’installazione multimediale site-specific che indaga il privato contemporaneo negli spazi del quotidiano attraverso schermi LCD 7 pollici, raspberry pi3, sensori di movimento e scatole di cartone di dimensioni variabili.

Serena Lotto, già selezionata per la XIV edizione del PNA svoltasi a Torino nel 2019, ha partecipato per la sezione Scultura con l’installazione Vie d’acqua, metafora del percorso che ogni uomo compie per trovare sé stesso, viaggiatore che attraverso il corpo e lo spirito si immerge nelle acque del Mediterraneo per raggiungere la propria verità/identità.

Pietrangelo Pezzuto, anche lui già selezionato a Torino per Arti grafiche, in questa edizione intraprende un cammino che lo porta a rinnovare il suo spirito grafico con l’opera Hippocampus, un trittico in acquaforte su rame. Le tre incisioni Metaproceso del que, Interin, El Rostro del Viaje sono un’espressione del concetto di viaggio, pensato e processato attraverso sette vettori – Frattempo, Inerzia, Infatuazione, Pelle del viaggio, Densità del ricordo, Nostalgia, Tragitti – che collegano il bisogno, connaturato all’essere umano, di viaggiare.

Luisa Campa, studentessa di Pittura, esprime con il collage Remix un viaggio visivo attraverso volti e sguardi di donne, di diverse etnie, età e caratteristiche somatiche che ne marcano e raccontano la provenienza. È un collage pittorico in cui visi ed espressioni sono ricomposti liberamente, fino a creare una nuova e unica identità.

Un viaggio di fantasia, quello dei nostri studenti, dedicato alla ricerca della bellezza e dell’espressione pura del fare.

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