Sabato 12 ottobre dalle ore 16 alle 20 Fondazione 107 inaugura Domani nella battaglia pensa a me  progetto site specific dello scultore Carlo D’Oria, a cura di Roberto Mastroianni.

 

La mostra è incentrata su una serie di lavori realizzati tra il 2023 e il 2024 dallo scultore Carlo D’Oria (Torino, 1970), che mettono in scena un’esplorazione delle forme e delle condizioni dell’esistenza umana, singola e associata, in questi tempi di forti mutamenti sociali, culturali e ambientali, indagando i nessi e le relazioni che questa condizione intrattiene con il passato, la memoria e le figure archetipe della nostra cultura.

Il filo rosso che tiene assieme le opere in mostra è da rintracciare nelle forme che assume la vita umana nel paesaggio accidentato della nostra epoca, caratterizzato per una dimensione di forte transitorietà, che viene illuminato con curiosi effetti caleidoscopici a partire dalla forza rappresentativa e iconica delle figurazioni astratte e dei materiali usati dall’artista per indagare particolari elementi del nostro immaginario contemporaneo e le relazioni interpersonali caratterizzate da tensioni, contraddizioni, legami e responsabilità simboliche che collegano gli esseri umani alla loro storia personale e collettiva.

«Domani nella battaglia pensa a me / e cada la tua spada senza filo. Dispera e muori!» è un verso shakespeariano (tratto dal sogno di Riccardo III, in IV, 3) che diventa immagine guida della mostra, indicando il rapporto che intratteniamo con le figure immaginarie e archetipiche della nostra cultura che spesso si presentano come “fantasmi” in grado di determinare il nostro presente, la nostra percezione culturale e la nostra dimensione intersoggettiva.

Famoso per essere diventato il titolo di uno dei più importanti romanzi di Javier Marias, questo verso di Shakespeare, mette in evidenza nelle opere dell’artista la dimensione poetica e minimale che innerva tutta la sua produzione, restituendo la dimensione narrativa, iconica e immaginifica delle sue opere.

Il riferimento a Marias, e alle ri-articolazioni continue che egli opera nei suoi romanzi di alcune citazioni shakespeariane, non è casuale. Lo scrittore spagnolo, infatti, in tutti i suoi romanzi (ad esempio in Tutte le anime e Un cuore così bianco, Cosi ha inizio il male, Berta Isla…) produce una tessitura di motivi e influenze mediatico-letterarie per tentare di rendere ragione dell’eredità culturale con cui leggiamo il presente e le relazioni umane, indagando le componenti che agiscono a livello narrativo e linguistico nella nostra messa in forma della realtà. Nello stesso modo Carlo D’Oria articola citazioni poetiche, naturali e mitologiche (I Titani, Gli uomini armati, La battaglia, I germogli…), dando vita a una ricorsività di allusioni e simboli, che agiscono, parlano e portano a rappresentazione il nostro immaginario collettivo.

Le opere in mostra danno forma ad alcuni “fantasmi” simbolici e culturali che popolano la nostra comune condizione esistenziale e che ripropongono una stratificazione di significati con cui diamo senso alle tensioni che innervano le nostre relazioni e il nostro rapporto con il passato e il futuro. La “Battaglia” diventa, dunque, metafora potente dei rapporti e delle relazioni umane, anche in relazione alla storia culturale, biografica ed esistenziale degli esseri umani, che le opere in mostra indagano attraverso una dialettica originale tra individualità̀ e moltitudine, restituendo il complesso rapporto che gli uomini intrattengono con se stessi, l’epoca che attraversano e l’ambiente che li circonda.

 

Opere in mostra:

 

  • Battaglia (2024) – All’esterno collocata alla parete in corten la scultura/installazione costruita in 10 elementi in ferro corten in una sequenza ininterrotta di circa 10 metri. Si tratta di gruppi di persone muniti di lance e poste in atteggiamento che potrebbe essere letto sia di attacco sia di difesa.
  • A(r)mati (2023 – 2024) – 11 sculture in scatolato quadrato di acciaio sono collocate nella sala centrale ora trasformata in campo di battaglia. Alcune figure sono distese a terra altre in piedi altre si sorreggono a vicenda, evocano figure umane in battaglia non solo fisica ma anche interiore.
  • Nebbia (2024) trattasi di una serie di dipinti realizzati in smalto su acetato opalino. Esposti in sequenza ininterrotta, tagliano longitudinalmente la parete dando un senso di continuità all’installazione scultorea del campo di battaglia, proiettandola verso l’infinito.
  • Germogli (2024), installazione in acciaio ingabbiata tra le pareti del corridoio. La forma simula un’onda che partendo dal basso si protende verso l’alto alla ricerca della luce che fuoriesce dai lucernai. L’opera si estende per circa 10 metri e il visitatore può percorrerla.
  • Ultima danza (2024) nella sala ribassata un gruppo di presenze sono tra di loro unite e realizzate in scatolato quadrato di acciaio. Sono sculture che si sostengono a vicenda in un flusso continuo sovrastando per dimensione lo spettatore che si trova direttamente coinvolto all’interno del campo di battaglia.
  • Icaro (2021) scultura in barre di acciaio con sezione a U. Dal mito di Icaro, due figure sono in caduta libera, il figlio precipitato e il padre accasciato sul suo dolore.

 

 

Carlo D’Oria (Torino 1970). Si diploma nel 1997 presso l’Accademia Albertina di Belle Arti (Torino). Sin dai primi lavori si è concentrato sul tema nodale della sua opera: l’uomo e l’umanità. Lo scultore ci rivela per quello che siamo: una molteplicità immensa di creature vive, stanche, gobbe, simili nel loro anonimato e paradossalmente uniche. Il lavoro lo trova presente in numerose esposizioni, sia collettive sia personali ed è presente in collezioni pubbliche quali: Collezione della Farnesina in Roma e il Museo di Arte Contemporanea, Castello di Rivara (TO). Nel 2003 realizza la porta dell’uomo, porta di accesso al centro storico di Acqui Terme (AT), nel 2004, sempre ad Acqui Terme la porta delle buone terre e porta delle acque termali.

 

Tra le mostre personali di maggior rilievo; 2021 • Sentinelle, Palazzo Madama Torino, Museo Civico d’Arte Antica, rassegna Artsite Fest, a cura di Domenico Maria Papa •Tempo di passaggi, Galleria Umberto Benappi, Torino, a cura di Roberto Masrtoianni; 2019 • ( Ferro – Legno )², Chiesa della Confraternita del S.S. Nome di Gesù,(sconsacrata, oggi area espositiva), Vigone, a cura di Roberto Mastroianni;

 

Tra le mostre collettive:

2023 • Arte alle Corti, Politecnico di Torino, Torino, a cura di Silvio Ferrero, e Olga Gambari •

Crossroads, a cura di Monica Trigona, Galleria Umberto Benappi Artecontemporanea, Torino •

Equinozio d'autunno ; 2023, Museo d’Arte Contemporanea, Castello di Rivara, Rivara (TO), a cura di Davide Paludetto• Mostra di inaugurazione nuove acquisizioni, Piscina Arte Aperta, Museo diffuso, Piscina (TO); 2022 • RI ABITARE, a cura di Francesca canfora, Fondazione Amleto Bertone, Saluzzo (CN) • HELP – Meccaniche dell’esistenza, a cura di Roberto Mastroianni, Parco Parri e Palazzo F5, Cuneo • Levia gravia, Galleria Umberto Benappi Artecontemporanea, a cura di Francesca Canfora e Roberto Mastroianni; 2021 • Take care Project, 160 Artisti per una mascherina, Fondazione 107, Torino, a cura di Federico Piccari • Totem, Palazzo Samone, Cuneo, a cura di Giacomo Doglio • BAM (Biennale d’Arte Moderna e Contemporanea del Piemonte); 2020, ZERO, il decennio liquido, a cura del Prof. Edoardo di Mauro, Casa del Conte Verde , Rivolo (TO); 2018 • HERE3, Cavallerizza irreale, a cura del comitato della Cavallerizza Irreale, Torino • Grotesque, MISP, Museo d’Arte di S.Pietroburgo dei secoli XX-XXI, San Pietroburgo • Gotico industrial, Castello di Rivara, Museo di Arte Contemporanea, a cura di Fabio Vito Lacertosa 2017 • Art Site – Residenze Reali, Racconigi (CN), a cura di Domenico Maria Papa

 

 

FONDAZIONE 107

via Sansovino 234, Torino

Inaugurazione: sabato 12 ottobre 2024 ore 16 – 20

Apertura: sab – domenica ore 14 – 19

Ingresso: 8 euro; ridotto (dai 13 ai 18 anni) 5 euro e convenzioni

Ingresso gratuito sino ai 12 anni e per i possessori di Abbonamento Musei Piemonte

Visite guidate su prenotazione e tutte le domeniche alle ore 16

Informazioni: +39 347 6603149

fondazione107.it

107fondazione@gmail.com

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